Il 30 ottobre [2022] è morto a Firenze Andrea Dardi, socio del Centro dal 1987. Aveva da poco compiuto 80 anni. Tra gli ultimissimi allievi di Bruno Migliorini, poi stretto collaboratore di Ghino Ghinassi all’università di Firenze (dove era stato, fino al pensionamento, ordinario di Linguistica italiana), dai due grandi linguisti aveva ereditato dal 2004 la condirezione della prestigiosa rivista “Lingua Nostra”.

Le sue immense competenze sulla lingua settecentesca, esplicate fra l’altro nei due volumi Dalla provincia all’Europa. L’influsso del francese sull’italiano tra il 1650 e il 1715 del 1992 e La forza delle parole del 1995, l’avevano naturalmente portato a interessarsi di Muratori, fino a divenire negli ultimi anni il più attento e ‘temuto’ recensore delle nostre edizioni del Carteggio.

Non solo per questi motivi, chi scrive era legato a Dardi da un’amicizia pluridecennale, contraccambiata nel 2020 dal lungo saggio Appunti sul neologismo muratoriano uscito nel numero speciale di “Muratoriana online”.

Non solo il Centro, ma tutta la cultura italiana perde una persona schiva, generosa e impegnata fino all’ultimo in un assiduo lavoro intellettuale, anche a beneficio d’altri, e in difesa di quella sobrietà della ricerca testimoniata anche da uno degli ultimissimi messaggi scambiati, a proposito dell’ennesima pubblicazione sulla lingua contemporanea: “Sono stufo di questa valanga di libri sulle parole nuove, che mi occupa uno scaffale. Basta che l'ultimo giornalista o opinionista spari un neologismo perché subito un cecchino lo infilzi e lo metta nel carniere. Non è così che si fa, Migliorini docet”.

Fabio Marri