“Nacque adunque in Vignola Lodovico Antonio Muratori nel dì 21 d'Ottobre dell'Anno 1672 da Francesco Muratori e dalla Giovanna Altimani, persone oneste di quel luogo, ma non molto provvedute di beni di fortuna. Appena ebbe egli imparato a leggere, che capitatigli alle mani i Romanzi, composti dalla savia ed ingegnosa Madama di Scudery, prese tanto gusto alla lettura di quelle favole, che quanti trovò da lì innanzi di simili libri, tutti con incredibile avidità divorò, fino a portarli seco a mensa, dove con più sapore pasceva di que' finti racconti la sua curiosità, che il corpo di cibi”: così l'erudito modenese viene presentato dal nipote Gian-Francesco Soli Muratori nella biografia uscita nel 1756, sei anni cioè dopo la morte.
E il grande amore per i libri si concretizza in una produzione che spazia dalla storia all’epigrafia, dalla religione al diritto, dalle lettere alla politica, punto di riferimento
imprescindibile della cultura italiana ed europea dal primo Settecento in poi.